Power Query e Dataflows nella Power Platform

Trasformazioni, orchestrazione e migrazione dei dati con Power Query e Dataflows in Microsoft Dataverse.

Introduzione ai Dataflows

I Dataflows rappresentano uno dei componenti più potenti della Power Platform per l’importazione, la trasformazione e l’orchestrazione dei dati. Basati sulla tecnologia Power Query, offrono una modalità visiva per connettersi a molteplici origini dati, applicare trasformazioni e caricare i risultati direttamente in Dataverse.

Secondo le linee guida di Microsoft Power Platform Enterprise Architecture, i Dataflows sono ideali per scenari di migrazione e integrazione nei quali i dati sono già consolidati e richiedono trasformazioni prima di essere caricati nel sistema target. Essi permettono di pianificare importazioni una-tantum o schedulate, integrando processi di ETL leggeri all’interno della piattaforma stessa.

Power Query: il motore di trasformazione

Power Query è il linguaggio e l’ambiente di trasformazione dei dati che alimenta i Dataflows. Originariamente sviluppato per Excel e Power BI, è oggi una componente nativa della Power Platform. Permette la pulizia, la modellazione e la combinazione di dati provenienti da fonti eterogenee come SQL Server, Azure Data Lake, Excel, SharePoint, o API web.

Attraverso Power Query, si possono applicare centinaia di trasformazioni: filtraggio, join, pivot/unpivot, calcoli personalizzati e gestione di valori mancanti. L’interfaccia grafica consente di generare automaticamente codice M, mantenendo la tracciabilità e la ripetibilità dei processi.

Architettura dei Dataflows

Un Dataflow è composto da una o più entità di dati, ciascuna delle quali rappresenta una tabella o vista logica. Le entità sono mappate a tabelle di Dataverse o possono creare nuove tabelle “al volo” durante l’importazione. Questa capacità consente di standardizzare i processi di migrazione senza dover definire manualmente tutte le strutture dati in anticipo.

I Dataflows possono essere configurati in due modalità principali:

  • Esecuzione immediata: importazione manuale una tantum, utile per setup o migrazioni iniziali.
  • Esecuzione pianificata: sincronizzazioni periodiche per mantenere aggiornati i dati in Dataverse.

Come descritto nei manuali architetturali, è possibile importare fino a 500.000 record per progetto, garantendo un buon equilibrio tra prestazioni e scalabilità. Per origini dati locali, è necessario configurare l’On-Premises Data Gateway per abilitare la comunicazione sicura con il cloud.

Flusso di lavoro tipico di un Dataflow

Il processo operativo di un Dataflow può essere rappresentato nel seguente schema:

Origine dati Power Query Dataverse

Questo flusso evidenzia come i dati vengano estratti da un’origine, trasformati tramite Power Query e poi caricati in Dataverse. Il tutto può essere orchestrato direttamente dal Power Apps Maker Portal.

Best practice e limiti

Le seguenti raccomandazioni derivano dalle best practice delineate in Microsoft Power Platform Enterprise Architecture:

  • Progettare i Dataflows per tabelle consolidate, evitando frammentazione in molti flussi piccoli.
  • Utilizzare il mapping automatico delle colonne, verificando la coerenza dei tipi dati.
  • Convalidare lo schema prima dell’importazione per prevenire errori di coerenza.
  • Integrare processi di verifica post-import per garantire la correttezza dei dati migrati.
  • Monitorare i limiti di throughput e rispettare la soglia di 500.000 record per progetto.

Per scenari più complessi, Microsoft suggerisce di combinare i Dataflows con strumenti come Azure Data Factory o Synapse Link per Dataverse.

Integrazione con altri strumenti Power Platform

I Dataflows non sono solo uno strumento di migrazione, ma anche un canale di integrazione continua. Possono essere condivisi tra Power Apps, Power BI e Power Automate, consentendo una visione unificata dei dati aziendali. Ad esempio, un Dataflow che importa dati da ERP può alimentare simultaneamente dashboard Power BI e applicazioni canvas.

La compatibilità con Power BI consente di riutilizzare direttamente i Dataflows come sorgenti dati per le analisi, senza duplicare le pipeline di trasformazione. Questa convergenza riduce l’effort di manutenzione e migliora la governance dei dati.

Domande frequenti su Power Query e Dataflows

Qual è la differenza tra Power Query e Dataflow?

Power Query è il linguaggio e l’interfaccia di trasformazione; i Dataflows sono contenitori che orchestrano query Power Query per importare dati in Dataverse o Power BI.

Posso usare Dataflows per connettere origini on-premises?

Sì, ma è necessario installare l’On-Premises Data Gateway per abilitare la comunicazione sicura tra la fonte locale e il cloud.

Quali sono i limiti di volume per un Dataflow?

Un singolo progetto può importare fino a 500.000 record. Per volumi superiori, si consiglia di suddividere il caricamento o utilizzare strumenti ETL come Azure Data Factory.

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