DLP Policies: modelli e casi
Strategie e casi pratici per la protezione dei dati in Power Platform: policy per citizen developer, integrazioni e scenari esterni.
Introduzione alle Data Loss Prevention Policies
Le Data Loss Prevention (DLP) Policies di Microsoft Power Platform rappresentano un pilastro fondamentale per la governance dei dati aziendali. Queste policy agiscono come un sistema di controllo che impedisce la combinazione di connettori o flussi che potrebbero esporre informazioni sensibili a sistemi non autorizzati. L’obiettivo è evitare la perdita o la diffusione non intenzionale di dati critici, mantenendo al contempo la flessibilità necessaria per sviluppare soluzioni cloud e automazioni.
Ogni policy determina quali connettori possono essere utilizzati insieme, separando i canali “Business” da quelli “Non-Business” e definendo eventuali connettori “Bloccati”. La configurazione corretta delle DLP è cruciale per garantire che l’ecosistema Power Platform rimanga sicuro e conforme alle politiche aziendali.
Secondo le linee guida Microsoft, le DLP policies devono essere definite il prima possibile, prima che maker e sviluppatori inizino a costruire app o flussi, per evitare rischi di esposizione dei dati. La combinazione di più policy è sempre valutata in senso restrittivo: quando esistono policy sovrapposte, prevale quella più severa.
Modelli di DLP Policies
I modelli di DLP Policies possono essere organizzati secondo diversi approcci, in base alla complessità dell’organizzazione e al livello di maturità digitale. I principali modelli includono:
- Modello centralizzato (Tenant-level): gestisce connettori e regole uniformi per tutti gli ambienti. Ideale per organizzazioni che desiderano un controllo totale e ridurre la frammentazione delle policy.
- Modello distribuito (Environment-level): permette ai singoli team di definire regole specifiche per i propri ambienti, mantenendo però la conformità alle direttive centrali.
- Modello ibrido: combina i due precedenti, applicando regole globali di base e policy locali aggiuntive per ambienti sensibili o di sviluppo.
In un modello ibrido, ad esempio, gli ambienti di produzione possono avere policy molto restrittive, mentre quelli di sviluppo consentono test e prototipazione con connettori non-business. Questo approccio bilancia sicurezza e innovazione, favorendo la crescita controllata del citizen development.
Figura 1 – Esempio di modello ibrido DLP con policy tenant-level e regole locali per ambiente
Casi d’uso pratici
Le DLP Policies devono essere modellate in base agli scenari di utilizzo. Qui analizziamo tre casi comuni:
1. Citizen Developer
Nel contesto dei citizen developer, le DLP policies hanno lo scopo di permettere la creazione di soluzioni low-code senza compromettere la sicurezza. Ad esempio, è comune limitare l’uso di connettori esterni come Twitter, Dropbox o Gmail, consentendo solo connettori interni come SharePoint, Dataverse e Outlook. In questo modo, i maker possono automatizzare processi aziendali senza il rischio di esportare dati sensibili verso sistemi non controllati.
2. Integrazioni aziendali
Per gli scenari di integrazione tra Power Platform e sistemi enterprise (ERP, CRM, o Azure), è utile definire policy che distinguano connettori business per l’uso interno e connettori d’integrazione approvati. Ad esempio, si possono collocare in gruppo Business i connettori Dataverse, SQL Server e Azure Service Bus, mentre strumenti di terze parti restano nel gruppo Non-Business o Blocked, a seconda del rischio.
3. Accesso esterno e scenari pubblici
Quando Power Platform viene integrata con Power Pages o altri scenari di accesso esterno, è essenziale gestire le DLP per impedire l’esposizione accidentale dei dati. Le policy devono bloccare connettori di rete pubblica e consentire solo connettori diretti a Dataverse o API interne protette. Questo approccio è tipico delle applicazioni che servono clienti o partner esterni, dove la segmentazione dei connettori riduce drasticamente i rischi.
Strumenti e monitoraggio
Il monitoraggio e la revisione periodica delle DLP Policies sono aspetti fondamentali della governance. Microsoft fornisce strumenti come il Center of Excellence Starter Kit, che include dashboard Power BI per tracciare l’uso dei connettori, identificare violazioni e ottimizzare le configurazioni.
Attraverso queste soluzioni è possibile:
- Analizzare i connettori più utilizzati e le relative categorie di rischio.
- Gestire policy non conformi o obsolete.
- Rilevare flussi che tentano di combinare connettori di gruppi diversi.
- Applicare strategie di revisione automatica con Power Automate.
Per ulteriori informazioni tecniche si può consultare la documentazione ufficiale Microsoft su Data Loss Prevention policies.
Domande frequenti sulle DLP Policies
Qual è la differenza tra una policy Tenant-level e una Environment-level?
Le policy Tenant-level si applicano globalmente a tutti gli ambienti del tenant e possono essere modificate solo dagli amministratori centrali. Quelle Environment-level, invece, agiscono solo in un singolo ambiente e non possono sovrascrivere le restrizioni globali.
Le DLP Policies influenzano anche Power BI o Power Pages?
Le DLP Policies riguardano principalmente Power Apps e Power Automate, ma influiscono indirettamente sull’intero ecosistema Power Platform, specialmente nei flussi che integrano Power BI o Power Pages.
Come posso testare una DLP Policy prima di applicarla?
È consigliato creare un ambiente di test dedicato e applicare lì la policy, monitorando gli effetti sui flussi e le app esistenti. Utilizza le dashboard del CoE Starter Kit per analizzare l’impatto prima di estendere la policy agli ambienti di produzione.
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