Dataverse: Estendibilità Server‑Side
Approfondisci come estendere Microsoft Dataverse lato server con plug‑in, pipeline di esecuzione, registrazione eventi e strategie di performance ottimizzata.
Scopri come progettare logiche di business avanzate, integrare sistemi esterni e automatizzare processi attraverso l’estendibilità server‑side di Dataverse.
Introduzione all’estendibilità server‑side
Microsoft Dataverse offre un insieme ricco di opzioni per estendere il comportamento standard della piattaforma lato server. Quando le funzionalità out‑of‑the‑box, come i flussi Power Automate o le business rules, non sono sufficienti a coprire requisiti complessi, è possibile ricorrere a componenti sviluppati in codice come i plug‑in o le custom workflow actions. Questi elementi consentono di eseguire logiche personalizzate, automatizzare processi aziendali e integrare Dataverse con servizi esterni.
L’estendibilità server‑side si basa sull’uso delle API di Dataverse. Attraverso endpoint come il Web API REST, l’Organization Service SOAP e il Discovery Service, gli sviluppatori possono leggere, creare, aggiornare o eliminare record, oltre a eseguire transazioni avanzate. Queste interfacce costituiscono il fondamento per qualsiasi soluzione che voglia interagire in modo programmatico con Dataverse.
Principali scenari di utilizzo
- Implementazione di logiche aziendali complesse non gestibili tramite business rules.
- Creazione di processi batch e automazioni asincrone.
- Integrazione con servizi esterni via webhook o Azure Service Bus.
- Costruzione di applicazioni client esterne che interagiscono con Dataverse tramite API.
Plug‑in Dataverse: architettura e scopi
I plug‑in sono event handler server‑side che reagiscono a specifici eventi all’interno del ciclo di vita delle entità Dataverse, come la creazione, l’aggiornamento o l’eliminazione di un record. Ogni plug‑in è un assembly .NET compilato e registrato nell’ambiente Dataverse. Una volta associato a un evento, il plug‑in viene eseguito automaticamente quando l’evento si verifica, permettendo l’esecuzione di logiche personalizzate o l’interazione con sistemi esterni.
Pipeline di esecuzione
Il ciclo di esecuzione di un plug‑in è definito da una pipeline che gestisce la sequenza e il contesto delle operazioni. Questa pipeline è suddivisa in tre fasi principali, ognuna delle quali offre un punto di intervento specifico:
Fasi della pipeline di esecuzione
- PreValidation – esecuzione prima della transazione principale; utile per validazioni e controlli preliminari.
- PreOperation – esecuzione immediatamente prima della scrittura fisica dei dati; permette di modificare il contenuto del record.
- PostOperation – esecuzione dopo che la transazione è completata; ideale per logiche di integrazione o creazione di record correlati.
Modalità di esecuzione
I plug‑in possono essere configurati per funzionare in modalità sincrona o asincrona. Nella prima, il codice viene eseguito come parte della transazione principale, bloccando l’operazione fino al completamento. Nella seconda, l’esecuzione avviene separatamente, tramite un processo post‑transazionale, migliorando la scalabilità complessiva del sistema.
Parametri di registrazione
Quando si registra un plug‑in con lo Plug‑in Registration Tool, è necessario specificare dettagli fondamentali:
- Message – l’evento Dataverse che attiva il plug‑in (Create, Update, Delete, Retrieve, RetrieveMultiple).
- Primary Table – la tabella di riferimento dell’evento.
- Execution Context – definisce l’utente di esecuzione (chiamante o specifico).
- Pipeline Stage – indica la fase della pipeline in cui il plug‑in deve operare.
- Execution Mode – specifica se l’esecuzione è sincrona o asincrona.
Sviluppo e distribuzione
Lo sviluppo di un plug‑in avviene in ambiente Microsoft Visual Studio utilizzando C# o un altro linguaggio .NET. Il processo tipico include:
- Creazione del progetto .NET seguendo la struttura obbligatoria del plug‑in.
- Firma e compilazione dell’assembly (DLL).
- Registrazione dell’assembly e dei relativi step evento tramite Plug‑in Registration Tool.
- Test e validazione del comportamento nel contesto Dataverse.
Per scenari di sviluppo avanzato o integrazione continua, è possibile utilizzare Azure DevOps per automatizzare la distribuzione dei plug‑in e gestire le versioni.
Limiti e considerazioni di performance
- I plug‑in hanno un timeout massimo di 2 minuti; oltre questo limite, l’esecuzione viene interrotta automaticamente.
- Possono comunicare solo con endpoint HTTP/HTTPS pubblici; non è consentito l’uso di indirizzi IP diretti.
- Le autenticazioni avanzate non sono supportate per le chiamate esterne; è consigliato delegare a un servizio intermedio come Azure Function.
- I plug‑in sincronizzati su Retrieve e RetrieveMultiple possono impattare negativamente sulle prestazioni del sistema.
Webhook e Azure Service Bus
Oltre ai plug‑in, Dataverse supporta l’integrazione con web service esterni tramite webhook e Azure Service Bus. I webhook permettono di inoltrare direttamente il contesto di esecuzione a un endpoint HTTP, consentendo l’elaborazione immediata o asincrona dei dati. Azure Service Bus, invece, offre capacità di messaggistica scalabile e resiliente per scenari enterprise.
La scelta tra webhook e Service Bus dipende principalmente da requisiti di scalabilità e affidabilità. Service Bus è più adatto a volumi elevati e scenari enterprise, mentre i webhook sono indicati per integrazioni dirette e meno complesse.
Best practice di progettazione
- Evitare l’uso eccessivo di plug‑in sincroni per ridurre il tempo di risposta dell’applicazione.
- Implementare logiche complesse come processi asincroni o tramite Power Automate.
- Consolidare più chiamate a servizi esterni in un’unica API wrapper per ridurre la latenza.
- Monitorare le performance tramite strumenti come PPAC Analytics e Power Platform Admin Center.
Alternative e integrazioni
In alcuni scenari, l’uso di plug‑in può essere sostituito da soluzioni basate su Power Automate o Custom API. Queste ultime consentono di definire endpoint personalizzati richiamabili da flussi o applicazioni esterne, mantenendo la logica centralizzata e gestibile tramite soluzioni Dataverse.
Per sviluppo avanzato, è possibile integrare l’estendibilità server‑side con Azure Functions o Service Bus, garantendo un’architettura scalabile e conforme alle best practice enterprise.
Conclusioni
L’estendibilità server‑side di Dataverse rappresenta un pilastro dell’architettura Power Platform. Attraverso plug‑in, webhook, API e integrazioni Azure, è possibile realizzare soluzioni affidabili e performanti che rispondono a esigenze specifiche di business. Una progettazione attenta alla pipeline, ai tempi di esecuzione e alla scalabilità consente di mantenere alta la qualità e la stabilità dell’intero ecosistema Dataverse.
Domande frequenti sull’estendibilità server‑side
Qual è la differenza tra un plug‑in sincrono e uno asincrono?
Un plug‑in sincrono viene eseguito come parte della transazione principale e ne blocca il completamento fino alla fine del processo. Quello asincrono, invece, viene eseguito separatamente, migliorando le prestazioni e riducendo il carico sul sistema.
È possibile chiamare servizi esterni da un plug‑in Dataverse?
Sì, ma con limitazioni: solo endpoint HTTP/HTTPS sono supportati, e l’autenticazione avanzata deve essere gestita tramite un servizio intermedio come Azure Function o API Management.
Come si registrano i plug‑in in un ambiente Dataverse?
La registrazione avviene tramite il Plug‑in Registration Tool, specificando gli eventi, le tabelle e il contesto di esecuzione. È possibile automatizzare il processo integrando Azure DevOps e pipeline di distribuzione.